Morto decapitato, precursore di Gesù e ricordato come il più grande dei profeti.
Patrono di Genova, oltre che di Firenze e di Torino. A causa della sua morte , per il banchetto di Erode, è patrono degli albergatori.
È venerato da tutte le Chiese che ammettono il culto dei Santi.
Concepito da Elisabetta e Zaccaria, la sua nascita , avvenuta circa 6 mesi prima di quella di Gesù, fu annunciata al padre da un angelo mentre si trovava davanti all’altare del Signore. Degno di nota e che entrambi i genitori avevano oltrepassato l’età feconda pertanto la sua nascita era un miracolo.
Della sua infanzia si sa ben poco attraverso i vangeli, i suoi primi 30 anni sono riassunti con “il bambino cresceva e si fortificava nello spirito, e rimase nei deserti fino al giorno in cui si mostrò apertamente a Israele”.
Nel 29 d.c. c.a. incomincio l’importante opera di predicazione; “Il Regno dei cieli si è avvicinato”, invitava chi lo ascoltava a pentirsi di cuore.
Giovanni era detto il Battista perché predicava e battezzava con acqua proponendo penitenza, anticipando e preparando la strada al Messia, che avrebbe battezzato in Spirito Santo e fuoco e per un periodo di circa sei mesi prosegui la sua opera parallelamente al ministero di Gesù e quando lo vide ormai adulto, esclamo:” Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo” e allo stesso tempo una voce dal Cielo esclamava: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.
Sembra che la morte di San Giovanni Battista avvenne tra l’anno 29 o 32, poco prima della Passione e morte di Gesù a causa della sua predicazione, per questo motivo non poté seguire Gesù nella sua missione.
Perché mori? Ebbene Giovanni condannò la convivenza di Re Erode con la cognata Erodiade, moglie del fratello. Lo denunciò pubblicamente e disse chiaramente: “Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello”.
In seguito il Re decise di imprigionarlo per metterlo a tacere, ma anche da lì continuò a condannare la loro condotta oltre che predicare il pentimento. Durante un banchetto la figlia di Erodiade, Salomé, convinse il Re, grazie alla sua danza ammaliatrice, che le venisse portata su un vassoio la testa dello scomodo profeta. La sua richiesta avvenne in consultazione con sua madre Erodiade, infastidita dalle parole di Giovanni. Non potendo Erode venire meno alla sua promessa fu decapitato e la sua testa come richiesto fu consegnata su un vassoio d’argento.
Secondo il Martirologio romano la data del 29 agosto corrisponde a quella del ritrovamento della testa del Santo che fu portata nella chiesa di San Silvestro in Campo Marzio a Roma.
Giovanni il Battista fu ucciso per aver predicato la verità e aver denunciato l’illegalità. Il suo dovrebbe essere un esempio per tutti noi, davanti alle ingiustizie e alle menzogne non si deve essere omertosi ma denunciare apertamente anche se questo comporta delle conseguenze.