La politica ha scelto – Cambio della guardia alla guida dell’autorità di sistema portuale del mar tirreno centrale. Andrea Annunziata cede il testimone ad Eliseo Cuccaro, nominato nuovo presidente dell’autorità portuale di Napoli. A volerlo direttamente il ministro Salvini. Non parlerà piu Agro, ma casertano dunque, la guida dei porti di Napoli Salerno e Castellammare. Un’eredità pesante fatta di cose realizzate a tempi record quella del presidente Annunziata.
Portano infatti in altra direzione le scelte del Ministro Salvini e della Lega. Andrea Annunziata, il presidente e commissario uscente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Tirreno, in scadenza di mandato sta per lasciare un ruolo conquistato sul campo da sottosegretario ai trasporti prima, da presidente dell’Autorità Portuale di Salerno per due mandati consecutivi poi ,e da presidente dell’Autorità di sistema in Sicilia ed infine Napoli. Annunziata, uomo dell’agro , è arrivato a questa scadenza di mandato mettendo sul tavolo un curriculum tra i migliori d’Italia per assumere di nuovo l’incarico, esperienze e professionalità da vendere le sue. Mai in politica, si sa questo non basta. . Il Mit ha scelto Eliseo Cuccaro, 50 anni, originario di Pignataro Maggiore (in provincia di Caserta), come presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Tirreno Centrale. Una svolta per certi versi del tutto inaspettata, visto che il viceministro Edoardo Rixi (anche lui della Lega) sembrava invece aver puntato su Carlo De Simone, un assicuratore già impegnato come sub-commissario nel porto di Genova. La nomina è comunque considerata di area centrodestra «Spero – si è limitato a dire – che si continui a lavorare con lena, che si completino tutte le opere avviate. I porti di Napoli, Salerno e Castellammare sono troppo importanti per la Campania e il Mezzogiorno. Bisogna andare avanti». Quando ha assunto la presidenza dell’Adsp, tante erano le lacune. Soprattutto, mancava il Documento di pianificazione strategica di sistema portuale, il pilastro di tutta l’economia portuale. Ho immediatamente cominciato le interlocuzioni con i territori, con i Comuni ma anche con le tante associazioni che operano a livello locale. In primis San Giovanni a Teduccio, che è l’area che più sopporta il peso del porto di Napoli. Programmazione e sintonia col territorio, insomma il segreto del successo. La crescita dei porti parte da queste certezze. Prima il documento di programmazione strategica, poi i piani regolatori degli scali che, nel caso di Napoli, mancava da una sessantina di anni. «Le opere del Pnrr sono importanti ma bisogna fare anche altro. Annunziata ha creduto molto nella possibilità di creare infrastrutture con gli investimenti del Pnrr. E le scelte sono state quelle giuste. I cantieri avanzano, alcuni finiranno prima del previsto. I porti campani sono rimasti per troppi anni abbandonati a loro stessi. I fondi del Pnrr stanno colmando, in parte, i ritardi accumulati. Lascia un’eredità pesante fatta di cose realizzate anche a tempo di record, come quel cronoprogramma del Pnrr vanto del suo operato a Napoli. E poi chissa’ il tempo sarà galantuomo, riconoscendo quanto di buono , un uomo dell’agro, che torna da dove era partito, alla guida sindacale di un piccolo comune è riuscito a fare per una terra baciata dal sole e dalla bellezza quale la regione Campania.
(Fonte TELENUOVA)